c) imparare a
riconoscere le proprie emozioni è il primo passo da compiere per poter divenire
capaci di ascoltare le emozioni altrui.
In concreto, le attività, realizzate secondo le tecniche proprie dei laboratori
esperienziali, sono consistite nel seguente percorso di tre incontri per gruppo:
1)
Nel primo
incontro ci si è soffermati sull’espressione del “proprio Sé”, così da poter
riflettere su come ognuno è portatore di caratteristiche proprie, che lo rendono
unico tra gli uguali. Pertanto, ogni ragazzino è stato invitato a realizzare la
propria sagoma, per poi ornarla come voleva col materiale messogli a
disposizione. In alcune classi, anziché lavorare in maniera individuale sulla
propria sagoma, un piccolo gruppi di alunni ha colorato la sagoma di uno di
loro, così da valorizzare la dimensione relazionale nella costruzione
dell’identità.
2)
Nel secondo
incontro è stato proposto ai ragazzi un viaggio alla scoperta delle emozioni. In
una prima fase, attraverso la tecnica del brain storming guidato, sono
state analizzate e approfondite le emozioni più comuni. Nella seconda parte
dell’incontro, invece, i ragazzi hanno rielaborato tra loro e messo in atto, sia
in forma di disegno che attraverso una breve rappresentazione scenica, una o più
emozioni da loro scelte.
3)
Nel terzo e
ultimo incontro, a conclusione del percorso, l’obiettivo che ci si è posti per
l’attività è stato quello di utilizzare le conoscenze acquisite sulle emozioni
per affrontare e comprendere l’argomento “adozione”. Anche in questo caso si è
scelta una metodologia educativa di tipo interattivo e creativo: ai ragazzi è
stata proposta una favola, trattante l’argomento adozione, ed è stato chiesto
loro di immaginare in gruppo il finale della storia, provando a mettersi nei
panni dei protagonisti.
Se all’inizio di ogni giornata è stato realizzato un momento di “riscaldamento”
e di creazione della dimensione gruppale, il tempo finale di ogni incontro è
stato incentrato sul confronto: i ragazzi, messi in cerchio, hanno avuto la
possibilità di confrontarsi su quanto avevano realizzato e vissuto, potendo dire
la loro e venendo guidati a cogliere con maggiore consapevolezza quanto emerso
dal lavoro di gruppo.
Il progetto è stato curato nei dettagli dal Dott. Giuseppe Sturniolo e dalla
Dott.ssa Silvia Sturniolo, rispettivamente Psicologo e Pedagogista della
Associazione, che hanno preso parte anche alla realizzazione delle attività,
insieme alla Dott.ssa Paola Visalli, Esperta in Comunicazione, e alla Dott.ssa
Danila Lombardo, Presidente dell’Associazione.