Home Page  La relazione dell' incontro del 29 Novembre 2005
Il colore della pelle e l'Adozione

Abbiamo pensato di ritrovarci a parlare di questo tema prendendo spunto dai dubbi riportati da alcune coppie sul come maturare la decisione di adottare senza riserve anche bambini colorati. Anche sul nostro forum, spesso e volentieri, ci troviamo ad affrontare lo stesso argomento o per episodi capitati ad alcune coppie con figli o per dubbi che assalgono la coppia, anche già convinta, prima di partire per andare ad incontrare il proprio bambino. Il 29 Novembre eravate proprio in tanti, forse più di cento, non credo siate venuti per avere delle risposte su cosa fare o sul come comportarsi in alcune situazioni, non esiste una ricetta, è stata un’occasione per confrontarci e darci una mano ascoltando le esperienze di genitori che hanno vissuto certe situazioni prima di noi.

Ci sono venute a trovare tre coppie con altrettante storie differenti, la prima coppia Anna e Marco ha scelto di adottare un bambino del Burundi avendo passato qualche mese in quel paese dopo il matrimonio, Anna è medico e Marco è geometra. Il racconto della loro adozione, a parte la fase di ottenimento dell’idoneità, potremmo definirla una piccola avventura. Era periodo di guerra in Burundi, il bambino è orfano di madre e padre, la mamma viene uccisa mentre in un bosco sta cercando di scappare ed ha il figlio sulle spalle. Ora il loro bambino è diventato un adolescente con tutte le caratteristiche dei ragazzi di quell'età, quali sono le difficoltà che hanno incontrato durante il loro percorso? Il colore della pelle per loro non è mai stato un problema, anche se durante i colloqui, i giudici hanno rimarcato, che avrebbero sentito come un peso il fatto che il loro figlio fosse di colore, sia nella famiglia allargata, che nella scuola e in seguito nella società.
Nonostante le provocazioni Anna e Marco hanno continuato per la loro strada, trasmettendoci il messaggio che siamo noi a far sentire i nostri figli diversi, e non gli altri, se diamo loro sicurezza impareranno a difendersi da battute e commenti maligni con grande prontezza. Del resto per quanto riguarda la loro esperienza personale anche da parte degli insegnanti c’è sempre stata grande sensibilità e si contano sulla punta delle dita le difficoltà incontrate per questa motivazione dal loro figlio, anche perché riesce ad ignorare con grande spirito commenti del tipo “ Che schifo sei nato nel fango per essere così marrone ?”, superando brillantemente la sua diversità.

Consuelo e Gianpietro
hanno deciso di adottare in Africa per un amore particolare che provano nei confronti di quel continente. Non hanno mai pensato al problema del colore della pelle, "E’ il mio bambino", dice Consuelo, "e a volte non mi rendo conto che abbia un colore diverso dal mio". Sembra una frase semplice, ma per quanto mi riguarda, credo sia l’atteggiamento più giusto e naturale nei confronti dei nostri figli, tanto è vero che quando ha iniziato la scuola elementare colorava il suo viso di rosa, mentre i compagni lo coloravano di marrone, ed è così che con stupore ha chiesto ai suoi genitori il perché. Con molta semplicità e amore Consuelo e Gianpietro gli hanno spiegato che non c’era niente di male nel disegnarsi marrone: "... vedi noi facciamo tanta fatica per abbronzarci e tu hai già questo bellissimo colore!". Frasi di questo tipo lo hanno portato a sentirsi più sicuro si sé e poi a modificare il suo modo di colorarsi.

Monica e Tiziano hanno incontrato il loro figlio a Marzo 2005. E’ arrivato che aveva dodici mesi quindi è ancora molto piccolo e la loro esperienza sul colore è più rivolta alla curiosità nei loro confronti che nei riguardi del figlio. Non sono partiti con l’idea di andare in Africa, è stata una scelta maturata dando il mandato al CIAI, che generalmente chiede la disponibilità delle coppie su tutti i paesi dove operano. Per Monica e Tiziano non esistevano problemi di sorta e quando sono stati abbinati all’Etiopia, ne sono stati felici. Da quel momento hanno iniziato a cercare notizie sul paese del loro futuro bambino. Il loro cammino è ancora lungo ma la loro voglia di crescere rimane. Hanno, infatti, partecipato ad un seminario del CIAI che affrontava proprio il discorso del colore della pelle. Con grande disponibilità ci hanno preparato un documento nel quale viene riassunto quanto esposto dallo psicologo del CIAI, dalle coppie che hanno dato la loro testimonianza e dai figli adottivi già grandi, magari anche sposati e con figli a loro volta.
Lo condividiamo con voi pensando che ogni spunto di riflessione sia utile per vivere con i nostri figli anche i momenti difficili, nella maniera più serena possibile, con la certezza che ascoltare gli altri e confrontarsi sia ancora la maniera migliore per superare ogni ostacolo.

Spunti di riflessione sull'argomento

Emilia